La radio a circuiti accordati, ad amplificazione diretta, risolve alcuni dei problemi, legati alla qualità di ricezione, alla sensibilità ed alla selettività che assillavano i costruttori degli anni venti del secolo scorso.
Essa costituisce infatti un notevole passo avanti in attesa dell'invenzione della supereterodina.
Tale soluzione proponeva un apparecchio abbastanza facile da usare che offriva una buona selettività legata ad una elevata sensibilità e faceva comprendere che la strada intrapresa, quella dei circuiti accordati, era giusta.
Ho deciso di costruire questa radio riprendendo uno schema ritrovato nel sito "le radio di Sophie" ; apportando qualche piccola modifica ed aggiunta ho ottenuto un risultato molto soddisfacente in termini di selettività di sensibilità e di qualità del suono.
Ecco lo schema (fig.2):
La sezione a radio frequenza è costituita da un primo circuito comprendente la bobina d'antenna ed un circuito di sintonizzazione atto a ricevere le onde medie (500 KHz - 1600 KHz) , la valvola 6K7, pentodo amplificatore di radio frequenza ed un secondo circuito di sintonizzazione, accordato al primo tramite il condensatore variabile ad aria a due sezione comandate congiuntamente (fig.2). Il condensatore varia da un minimo di 40 pF ad un massimo di 450 pF; la bobina L2 è uguale alla bobina L4; la loro induttanza è pari a 230 μH.
Con tali valori possono sintonizzarsi stazioni trasmettenti a frequenze comprese fra i 500 ed i 1600 KHz.
I due trimer da 4/20 hanno la funzione di accordare perfettamente i due circuiti.
La bobina d'aereo L1 ha una induttanza di 60 μH; la bobina L3 ha un'induttanza di 103 μH.
Per il calcolo delle induttanze ho utilizzato il foglio elettronico "induttanza.ods".
Le bobine sono state costruite utilizzando due contenitori di pellicole fotografiche ed hanno le caratteristiche indicate nella fig.3.
Le caratteristiche del pentodo per radio frequenza 6k7 si possono trovare nel sito "Frank's electron tube Data sheets".
La polarizzazione della griglia di controllo della valvola 6K7 e ottenuta tramita la resistenza di catodo di 2,2 KΩ il potenziometro logaritmico da 100 KΩ collegato in serie alla resistenza di catodo, facendo variare la polarizzazione di griglia, funge da potenziometro di volume.
La resistenza di 22 KW polarizza la griglia di controllo del pentodo amplificatore per audio frequenza 6J7 ad un valore molto prossimo all'interdizione; ciò pone le condizioni per una rivelazione di placca.
Il condensatore da 100 nF ha la funzione di mantenere stabile la tensione di polarizzazione di griglia e di renderla indipendete dalla fluttuazione del segnale che viene scaricato a massa.
Il segnale prima della rivelazione è sufficientemente ampio, esso infatti si presenta alla griglia della 6J7 già amplificato dalla 6K7.
Il condensatore da 470 pF ha la funzione di convogliare a massa la radio frequenza residua; esso infatti a una reattanza tale da ostacolare il passaggio della bassa frequenza e favorire invece il passaggio della radio frequenza.
Il segnale rivelato viene inettato tramite il condensatore da 10 nF nella griglia della 6V6, finale di potenza.
La resistenza di catodo della 6V6 da 220 Ω polarizza la griglia di controllo della 6V6.
Il condensatore da 47 nF posto in parallelo alla resistenza ha la funzione di stabilizzare la tensione di polarizzazione di griglia e di scaricare a massa la corrente a bassa frequenza che si trova sul catodo; esso ha infatti una reattanza molto bassa per la alternata e non fa passare la corrente continua; in tal modo la tensione di polarizzazione di griglia rimane stabile al valore prefissato.
L'assenza del condensatore di catodo determina una riduzione dell'ampiezza del segnale che entra in griglia (controreazione) ed una riduzione dell'amplificazione.
Il segnale (rivelato) a bassa frequenza si trova sulla griglia di controllo della 6V6 che è polarizzata dalla resistenza di catodo in modo che la valvola funzioni in classe A; la variazione del segnale (tensione) in ampiezza determina una variazione della corrente anodica che, attraversando il primario del trasformatore d'uscita, induce una corrente amplificata del rapporto di trasformazione dello stesso nel secondario.
Otteniamo dunque un segnale in corrente molto ampio che attraversando la bobina mobile dell'altoparlante fa vibrare il cono riproducendo il suono.
Il trasformatore d'uscita ha la funzione di adattare l'impedenza della finale all'impedenza dell'altoparlante; infatti per avere la massima trasmissione della potenza occorre che la resistenza interna del generatore (valvola 6V6) sia uguale alla resistenza del carico (bobina mobile dell' altoparlante).
Nel nostro caso l'impedenza della 6V6 è pari a circa 5.500 Ω e quella dell'altoparlante a 4 Ω; quindi, ricordando che in un trasformatore per bassa frequenza Z1 x i12=Z2 x i22 e quindi Z1/Z2=n2 , dove n è il rapporto di trasformazione pari a i2/i1, per avere un buon adattamento di impedenza sarebbe opportuno utilizzare un trasformatore d'uscita con rapporto di trasformazione pari a circa RADQ(Z1/Z2) = 37.
Nel nostro caso è stato utilizzato un trasformatore con rapporto 220/6; non trattasi di un vero trasformatore d'uscita ma comunque svolge egregiamente la sua funzione.
Il condensatore da 100nF ed il potenziometro da 470KΩ costituiscono un rudimentale circuito per il controllo del tono.
Per l'alimentazione dell'apparecchio radio avevo a disposizione due toroidali : il primo con primario 220 e due secondari da 6 V 2A ed il secondo con un primario da 220 ed un secondario da 10 V 2A .
Collegando un secondario del primo trasformatore col secondario del secondo ho ottenuto una corrente alternata di 132 V che raddrizzata con un ponte di Graetz ed un filtro a π, in modo da ridurre il ripple, ha raggiunto il valore di circa 183 V cc.
La messa a punto della radio è semplicissima, ho semplicemente regolato i due trimer dei due circuiti accordati fino ad ottenere un perfetto allineamento.
L'ascolto è gradevolissimo, RAI 1 si sente fortisssima e ,se poi utilizzo la mia antenna filare lunga una ventina di metri posta sul tetto di casa, ricevo molto bene anche qualche radio nord africana, francese e spagnola .
Attualmente la radio è collegata ad un tappo luce, la radio è nel soggiorno di casa dove non è disponibile la presa dell'antenna filare, che mi permette di ricevere abbastanza bene RAI 1 ma molto lontane e tenuissime le altre; ogni tanto poi si presentano dei disturbi che riesco però ad attenuare col l'uso del regolatore del tono.
Lo chassis è realizzato in lamiera di ferro zincato.
Che ne dite del mobiletto? è meraviglioso ; è stato realizzato dall' amico Luciano Floris, dedito, per hobby, oltre che alla falegnameria anche alla realizzazione di meravigliose "arresorze" ( fig.7.) ...trattasi delle famose "leppe Liuresi"...che spettacolo!!
In omaggio a Luciano la radio è stata battezzata "La liurese"
La Fenice rinasce dalle proprie ceneri
Il tuo sito senza pubblicità?
Puoi con JimdoPro e JimdoBusiness!